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Finale Ligure -  
 

Il Finale, una tra le più belle zone della Liguria Occidentale, è quel tratto di paese compreso tra Noli e Pietra Ligure, che si estende sino allo spartiacque alpino.
Il suo nome Finaro, certuni dicono derivi da Fine-aria, altri da Ad-fine, cioè: zona di confine tra le tribù preromane Sabazie e Ingaunie.
Nell' epoca preistorica l'antichissimo popolo ligure, abitò le sue numerose caverne, che ancora oggi formano oggetto di studio e di ricerche da parte di illustri scienziati.

Nella valle di Ponci, si ammirano i segni della grandezza dell'Impero Romano nei cinque ponti dell'antica via Augusta.La regione, che dopo il mille costituì il Marchesato di Finale, era compresa nella Marca Aleramica di Savona; in seguito alla morte di Enrico I°, marchese di Savona gli succedettero i figli Ottone ed Enrico II° Del Carretto.
Quest' ultimo, che iniziò la stirpe dei Signori di Finale diede vita al marchesato nella valle del Pora al Borgum Finary (1188) alle falde del Bechignolo e sull'erta al Castel Gavone (1191).
I marchesi Del Carretto furono sovente in guerra coi piccoli stati vicini; anche la repubblica genovese che tentava con astuzia e con la forza di dominarli, si impadronì, per cessione forzata di uno di questi marchesi, di una parte del territorio costruendovi Castel-Franco (1365) che occupò per qualche tempo.
In seguito all'occupazione di Stellanello, di Giustenice, alla cattura di un galeone col suo prezioso carico, per l'ospitalità accordata a Barnaba Adorno, doge spodestato e per il rifiuto della leggiadra Nicolosima a Giano Fregoso, doge della Repubblica, nacque la guerra più lunga e sanguinosa che fu avversa ai finalesi ed ebbe termine per il tradimento di un favorito del marchese, con il sacco e l'incendio del Borgo e di Castel Gavone (6 febbraio 1448).
Galeotto, l'infelice signore, gravemente ferito, riuscì a stento a rifugiarsi in Millesimo.
Giovanni I°, succeduto al fratello Galeotto, aiutato dal re di Francia e dal Duca di Milano, costrinse Genova a lasciare il rovinato paese.
Egli rifabbricò il Borgo, che risorse più bello e ben difeso da una forte cerchia di mura coronate da torri e ricostruì pure Castel Gavone (1452).
Nel 1500 l'Imperatore Massimiliano I°, decretò che il Duca di Milano e Alfonso I° si aiutassero a vicenda, contro la repubblica genovese, in tal modo il marchesato di Finale potè godere di un periodo di pace.
Alfonso II° che succedette in giovane età al padre Giovanni II°, caduto in guerra contro Tunisi, governò tirannicamente abbandonandosi ad ogni sorta di vizi, opprimendo i sudditi con angherie tanto che questi si sollevarono e lo cacciarono (1558) ricorrendo all'Imperatore d'Austria che mandò a governare i suoi commissari.
Il governo spagnolo, che già possedeva il ducato di Milano, col pretesto di difenderlo da eventuali sorprese da parte del re di Francia, spedì una forte schiera ad occupare il Finale.
Sforza Andrea Del Carretto, fratello di Alfonso, vendette (1598) il marchesato al re di Spagna; con Sforza Andrea, privo di eredi si spense la stirpe dei marchesi del Finale.
La Spagna tenne il marchesato sino al 1707; fu questo il periodo più fiorente per l'industria e per il commercio, essendo il Finale punto di passaggio delle truppe tra la Spagna e lo Stato Milanese. Gli intrighi di Genova intralciarono la costruzione di un porto in Finale. Con la perdita del Milanese da parte della Spagna, il Finale passò alla Casa d'Austria. L'Imperatore a Vienna, vendette per sei milioni di lire alla repubblica genovese, l'agognato marchesato, riservando ai finalesi esenzioni e privilegi che diedero pretesto a litigi fra repubblica e cittadini.
Solo dopo diciannove anni, mediante una transazione, il paese si trovò in condizioni più floride dei luoghi circonvicini.
Durante la dominazione genovese, il governatore Agostino Spinola nel 1713 iniziò la demolizione di cinque delle sette fortezze del Finale, compreso Castel Gavone. Col trattato di Worms, Maria Teresa nel 1743, non rispettando la vendita fatta dal suo genitore, cedette il Finale al re di Sardegna.
Da questo fatto si scatenò una guerra, durante la quale gli inglesi essendo alleati a Carlo Emanuele, bombardarono con una flotta di quattordici navi le coste finalesi, ma furono costretti a volgere in ritirata dal fuoco di Castel Franco (1745). Nel 1746, il re Sabaudo, occupò il marchesato che nel 1748, venne restituito a Genova col trattato di Aquisgrana.
Dal 1796 al 1800, il suo territorio fu campo di battaglia fra l' esercito francese e tedesco, subendo disagi e danni; seguirono poi tutte le vicende della repubblica genovese, e alla caduta di Napoleone, passò con essa sotto lo Stato del Piemonte.

Fonte: Finalborgo.it


 
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